Descrizione
La casa, una dimora privata oggi di proprietà comunale, soggetta a vincolo monumentale ma diroccata nel versante opposto all'affaccio su strada, è stata recuperata e trasformata in uno spazio polivalente di uso pubblico che comprende, al piano terreno, una sala per gli incontri e le iniziative delle associazioni locali e due contigue piazze comunicanti (l'una coperta e l'altra scoperta); al primo piano una sala per attività socio-culturali. Nonostante la riconversione d'uso, l'impianto volumetrico e la conformazione generale della casa sono stati conservati nella loro consistenza materiale insieme ai ruderi restaurati, mentre le importanti integrazioni volumetriche sono state realizzate in legno e vetro con il duplice obiettivo, da un lato, di distinguere chiaramente il "nuovo" dal "vecchio"; dall'altro, di impiegare un materiale capace di dialogare con la preesistenza. Un dialogo che peraltro si sviluppa anche nel "sottomettere" la stereometria dell'edificio alle altezze e agli allineamenti del tessuto urbano, ottenendo un organismo che, pure nella sua innegabile novità, non stravolge le proporzioni del nucleo storico. Innovativo è infatti l'impiego dei pannelli a graticcio di legno, realizzati su disegno ad hoc, che assolvono non solo al compito di conferire caratterizzazione formale all'intervento, ma anche di contribuire alla controventatura statica dell'edificio e, ultimo ma non irrilevante, di fungere da frangisole. Innovativa è anche la copertura in lega di zinco-titanio, esteticamente compatibile con i tradizionali tetti in lastre di pietra, ma di queste molto più leggera e stabile, e di certo meno esigente in termini di manutenzione. L'intervento infine si caratterizza per l'attenzione al contenimento energetico, sviluppata come ottimizzazione delle scelte nell'ambito di un bilancio costo/efficacia/gestione/sostenibilità, che hanno consentito di certificare l'edificio storico in classe energetica C.